Punta Campanella, si sta monitorando la vicenda della Foca monaca (Video)

È stata avvistata nella giornata del 7 maggio a Capri, mentre questo esemplare secondo testimonianze di vecchi pescatori locali confermano che fino agli anni 30-40 era ancora presente tra Mitigliano e Fossa Papa

Foto tratta da Traghetti Tremiti

L’Amp Punta Campanella, vista la vicinanza, sta seguendo attentamente la vicenda dell’avvistamento della Foca monaca ieri a Capri.

Del resto, testimonianze di vecchi pescatori locali confermano che fino agli anni 30-40 la Foca monaca era ancora presente tra Mitigliano e Fossa Papa, in una insenatura che è ora Area Marina Protetta e a pochissima distanza da Punta della Campanella. Era chiamata grotta del bue marino, come tante altre in Italia che vedevano la presenza della Foca monaca, chiamata per l’appunto anche “Bue marino”.

Altri racconti passati parlano di presenza costante al Capo di Sorrento circa un secolo fa. Qualcuno, inoltre, giura di averla vista una cinquantina di anni fa nella Baia di Ieranto. La Foca monaca vive in grotte e insenature e la costiera ne è piena.

Sarà fondamentale ora pretendere un’attenzione ancora maggiore al traffico marittimo, al rispetto delle regole del Parco, alle tante imbarcazioni che navigheranno lungo questo tratto di mare affinché mantengano una velocità moderata.

Bisogna prestare la massima attenzione nell’Amp e anche nel tratto di mare tra Capri e Punta Campanella, zona di passaggio accertato di grandi cetacei. A maggior ragione ora con la possibile presenza della Foca monaca che, in caso di avvistamento, ricordiamolo ancora una volta, non deve assolutamente essere avvicinata e in alcun modo disturbata. È un animale estremamente schivo e diffidente, anche perché è stato sterminato nei secoli scorsi.

La Foca monaca del mediterraneo è infatti uno dei mammiferi a maggiore rischio di estinzione. Si stima una popolazione di sole poche centinaia di esemplari che vive per lo più tra il Marocco e la Mauritiana, e tra le isole greche e la Turchia. In Italia, negli ultimi anni, si sono registrati soltanto alcuni sporadici avvistamenti anche se studi recenti ne stanno monitorando la presenza nell’alto adriatico, in Puglia, nelle isole minori siciliane e in Sardegna.

Nei secoli scorsi la Foca monaca è stata cacciata in maniera indiscriminata per la sua pelle e il suo grasso, catturata per essere esibita, uccisa perché depredava il pescato. È stata portata ai limiti dell’estinzione.

Tutelarla è un dovere di tutti noi.

Video tratto dalla pagina di Facebook di Area Marina Protetta Punta Campanella, su:

https://www.facebook.com/puntacampanella.parcomarino/videos/767537131672837