Sorrento, due festeggiamenti per il centenario Giuseppe Milano

Uno presso il Soggiorno Sant’Antonio ed uno presso il Circolo bocciofilo del borgo natale, «Santa Maria di Cesarano», con la partecipazione del sindaco di Sorrento, Massimo Coppola

Sorrento – Svolti due festeggiamenti per il centenario Giuseppe Milano.

Uno presso il Soggiorno Sant’Antonio ed uno presso il Circolo bocciofilo del borgo natale, ‘Santa Maria di Cesarano’, con la partecipazione del sindaco di Sorrento, Massimo Coppola.

Nato il 24 gennaio 1924, nella frazione sorrentina di Cesarano, borgo ‘Palomba’, era il primo figlio di Luigi e Anna, che ne ebbero otto, nati tutti tra il 1924 ed il 1940, di cui sono ancora in vita due sorelle: Rosa e Carmela.

In quegli anni in molti non riuscivano a frequentare fino alla quinta elementare, lui arrivò fino alla terza, poi durante la sua adolescenza e gioventù, collabora alla conduzione del fondo di Via Palomba, imparando le conoscenze e le competenze necessarie per la coltivazione degli agrumi ed alla valorizzazione del marchio di famiglia per l’esportazione degli agrumi. Anni in cui gli agrumi della costiera sorrentina erano esportati anche Oltreoceano e nel Nord Europa, sui piroscafi sia dal porto di Sorrento che da quello di Castellammare di Stabia.

Con il passare degli anni si specializza nel dirado e nel taglio dei boschi cedui di Castagno delle zone collinari della Costiera Sorrentina, materiale indispensabile, prima per la costruzione dei famosi pergolati sorrentini, e poi delle “pagliarelle”.

Durante gli anni del Fascismo, tra il 1937 ed il 1943, frequenta i cantieri scuola del regime, poi diventa responsabile dell’alimentazione dei “Cisternoni Vespasiano”, e ne regolamenta l’afflusso attraverso le sorgenti incanalate presso il rivolo di Cesarano.

Sempre nei suddetti anni, partecipa, con i maestri cavatori di “tufo” e “piperno” Sorrentino, alla costruzione della “Rettoria di Cesarano”, ad opera degli abitanti del rione, per mantenere vivo il diritto feudale di Rettoria (Chiesa o luogo di culto di esclusiva proprietà del Popolo).

Nel 1944 fu arruolato ed imbarcato sull’incrociatore pesante “Duca degli Abbruzzi”, partecipò a poche operazioni belliche, ed oltre ad essere utilizzato nel rimpatrio dei prigionieri italiani, dall’Africa settentrionale, condusse, il 28 dicembre del 1947, giorno dopo in cui venne promulgata la costituzione repubblicana, l’ultimo Re d’Italia “Vittorio Emanuele III”, in esilio ad Alessandria d’Egitto.

Nella mente di Giuseppe, essendo imbarcato sul suddetto incrociatore, è vivo il ricordo di aver avuto l’incontro personale con il Re, nella terza notte di navigazione, ed in occasione del “Referendum” ha votato per la monarchia. Dopo essere stato congedato dalla “Marina Militare”, ha collaborato alla conduzione del fondo di via Palomba 9, rimanendo legatissimo alla sua contrada “Cesarano”, ed è tra i fondatori dei circoli di paese, infatti, rimane responsabile per molti anni del “circolo Silvio Gava” di Cesarano.

Si sposa nel 1951 con Luisa Pontecorvo, originaria di Piano di Sorrento ed orfana, e riceve in dono, la facoltà di rinnovo del contratto di conduzione Agricola del fondo di “Villa Massa” nel comune di Piano di Sorrento, fondo condotto in prima persona fino all’anno 2018.

È stato l’artefice dell’evoluzione della costruzione dei “pergolati sorrentini”, ha attivamente partecipato e vissuto la decadenza della commercializzazione dell’arancio Biondo Sorrentino; è stato tra i primi agricoltori, ad essere contrario all’espianto degli aranceti, favorendo le tecniche degli innesti di Limone “Femminiello di Sorrento” sugli alberi di arancio, nonché alla “slupatura” degli stessi; tali tecniche applicate al fondo di “Villa Massa”, convinse gli eredi detto fondo a fondare il Famoso marchio di “Limoncello” “Villa Massa”.

Tra glia anni ’50 e ’70 ha partecipato a moltissime iniziative in campo della conservazione del patrimonio genetico vegetale della penisola sorrentina, ha anche collaborato con il Maestro giardiniere Ruoppo nella manutenzione del monumentale parco botanico del “Museo Correale di Terranova” e la raccolta della “sansa” (scarto solido, derivante dalla molitura delle olive), in tutta la penisola sorrentina, incluso l’isola di Capri.

Fu scelto da Piero e Raimondo d’Inzeo, come stalliere di fiducia quando furono disputati i concorsi ippici Nazionali tenuti al Campo Italia di Sorrento fino alla fine degli anni 60.

Fu l’artefice principale, durante il 1971, anno del riassetto dei beni della Chiesa (Curia), affinché le somme derivanti da vendite ed enfiteusi di beni appartenenti alla “Rettoria di Cesarano”, fossero utilizzate per la costruzione di spazi ricreativi ed aggreganti per gli abitanti del rione; nasce così il “Circolo Cattolico Santa Maria di Montevergine di Cesarano”, che con la sua bocciofila, ancora oggi, è vanto di questo sport in Campania.

Tra il 1980 ed il 1984, ha due traumi forte: il figlio Carlo in fin di vita, a pochi metri dalla propria abitazione, a causa di un incidente, poi la morte della moglie Luisa Pontecorvo, nonostante le strenue cure effettuate. Traumi che lo hanno segnato e così ha scelto una vita solitaria, vissuta spesso presso il fondo di “Villa Massa”, stemperando nel tempo e nella solitudine i suoi pensieri, ma soprattutto restando fedele ai suoi “credo”, ad esempio la “parola data”, e alla disponibilità verso gli altri (figli, perenti e amici), mantenendo la sua parsimonia nell’utilizzo del danaro.

Con il passare degli anni gli acciacchi si fanno sentire, e nel 2022, poiché i suoi figli Luigi e Francesco non lo potevano assistere quotidianamente, e contro la sua volontà di essere un uomo libero ed indipendente, accetta di ritirarsi nella “Casa Soggiorno di Sant’Antonio” in Sorrento; nella quale trascorrere ancora una serena e lunga vecchiaia.

Ed oggi ha raggiunto felicemente il traguardo dei 100 anni, festeggiati con i figli, le nuore e tutti i nipoti.

GiSpa