Venduto agli imprenditori positanesi il ‘buen ritiro’ edoardiano (Video servizio)

Non essendo andato a buon fine il diritto di prelazione, per motivi economici, l’isolotto dell’Isca è passato dagli eredi del grande attore e drammaturgo, i figli di Luca, a questi due industriali: Giacomo Cinque e Riccardo Ruggiti

Foto di Francesco Rastrelli

Redazione – Il ‘buen ritiro’ edoardiano è stato venduto definitivamente agli imprenditori positanesi.

Non essendo andato a buon fine il diritto di prelazione, per motivi economici, l’isolotto dell’Isca è passato dagli eredi del grande attore e drammaturgo, i figli di Luca, a questi due industriali: Giacomo Cinque e Riccardo Ruggiti.

Sono scaduti i termini per il diritto di prelazione che lo Stato avrebbe potuto esercitare, ora è valido il contratto stipulato tra i figli di Luca De Filippo con i due imprenditori positanesi. Nel servizio del Tg 3 Campania, di Antonella Fracchiolla, si evince che i ministeri della Transizione Ecologica e della Cultura, hanno ritenuto di non poter fare un’offerta superiore a quella messa su tavolo dai due imprenditori positanesi (10mln di euro).

Come riportano alcune cronache,l’Isca in passato doveva essere un possedimento dell’abbazia di San Pietro. Eduardo De Filippo la comprò da Vittorio Astarita, figlio del noto banchiere di Meta Tommaso, che, morto il padre, ormai frequentava Isca di rado, quasi sempre per dare la caccia ai tordi durante l’inverno, appostandosi nei pressi degli ulivi secolari, e ai conigli selvatici durante l’estate. Si parla che l’acquistò per una cifra di 18mila lire nel 1947.

L’isolotto, chiamato dai pescatori del luogo Galluzzo, alla maniera antica, aveva conservato per molti secoli ampi resti di una grande villa d’epoca romana che comprendeva due ninfei in altrettante grotte naturali. Raccontano gli storici che tutte le costruzioni – domus, cisterna e ninfei – si trovavano sul versante che guarda la vicina costa. La dimora che fece costruire Eduardo, insiste nella stessa zona nella quale sorgeva la domus dell’antica villa romana, sull’unica sporgenza della costa dell’isolotto, che guardava la costa.

La piccola isola, che rientra nella zona B dell’Area marina protetta di Punta Campanella ha una superficie di circa 30mila metri quadrati, è ricca di vegetazione tipica mediterranea con la presenza di numerosi alberi secolari di ulivo, e qui di dimora anche il Gabbiano corso. Nella sua parte interna nasconde la villa principale di 350 mq. C’è anche un’area per l’atterraggio di elicotteri. Il grande drammaturgo ed attore partenopeo è qui che si rifugiava per trovare l’ispirazione.

Infatti ricorda Luca De Filippo che “arrivavamo a giugno ed andavamo via ai primi freddi”, rimembrando il padre curvo al lavoro sui suoi fogli.

Lucio Cacace, presidente dell’Area marina protetta di Punta Campanella, sottolinea che si vigilerà sull’isolotto: “La proprietà e a ben conoscenza di tutti questi fattori (ambientali, culturali e dei vincoli paesaggistici) ed è ben disposta ad azioni di tutela, in sinergia con l’Area marina protetta. Noi vigileremo affinché questo avvenga nel corso degli anni”.

Il sindaco di Massa Lubrense (territorio dove ricade l’isolotto), Lorenzo Balduccelli, spiega: “Questo non è stato mai un bene pubblico perché era sempre stato di proprietà privata. Ci auguriamo solamente che venga data la possibilità di usufruirne anche pubblicamente”.

Video servizio del Tg 3 Campania tratto da rainews.it/tgr/campania/, dal minuto 12’20” al 13’58”, su: https://www.rainews.it/tgr/campania/notiziari/video/2022/01/TGR-Campania-del-15012022-ore-1400-5f706795-43ed-4955-8066-3438d8e7d430.html

GiSpa